Il dimagrimento localizzato: da oggi si può

Pancetta e cellulite da eliminare?

Punti critici sempre sotto torchio ma continui ad accumulare grasso sempre nelle stesse zone?

Ore di palestra, alimentazione controllata ma le maniglie dell’amore sono sempre li?

Sono anni che sei vittima dell’effetto yo-yo e ancora non sei riuscito a trovare il metodo giusto per te?

È ora di agire! 

Recupera il peso-forma in maniera definitiva rimodellando in modo permanente ed efficace il tuo corpo!

Con DietaCOM® e il dimagrimento localizzato da oggi SI PUO’! 

Il MetodoCOM, come leader nel settore, ha sviluppato tecniche alimentari e di allenamento per ottenere un efficace dimagrimento localizzato. 

Per dimagrimento localizzato si intende la possibilità di poter dimagrire in zone specifiche del corpo, tramite l’esercizio fisico e un’alimentazione adeguata, il tutto “su misura”.

L’obiettivo è allenare determinati distretti corporei e riuscire ad ottenere un dimagrimento in zone dove è presente del tessuto adiposo adiacente alle aree muscolari interessate.

Tutto questo è stato possibile grazie al costante e appassionato lavoro del Dr. Massimo Spattini, medico specializzato in scienze dell’alimentazione e medicina dello sport, con certificazione in medicina anti-aging dell’American Academy Anti-Aging Medicine (A4M) e campione italiano di Bodybuilding (IFBB), che dopo oltre 30 anni di esperienza sviluppa DietaCOM®, oggi pioniere e leader nel dimagrimento localizzato, configurandosi come primo approccio integrato finalizzato al benessere totale della persona, sportiva e non.

Il dimagrimento localizzato è ottenuto tramite un riequilibrio ormonale, un approccio dietologico moderatamente ipocalorico e un’attività fisica strutturata e ben organizzata; il tutto tenendo conto dell’età, del sesso e della morfologia della persona.

 

Nello specifico DietaCOM® distingue 4 morfotipi principali: 

  • IPERLIPOGENETICO o androide “a mela”
  • IPOLIPOLITICO o ginoide “a pera”
  • MISTO: ipomisto “a peperone” e ipermisto “a banana”

All’interno di ogni morfotipo poi troveremo individui con peculiarità uniche definite da età, sesso, predisposizioni ormonali, epigenetica ed esigenze personali; è per questo motivo che l’approccio deve essere altamente personalizzato.

Evidenze scientifiche a supporto del dimagrimento localizzato

Fino a poco tempo fa non esistevano particolari evidenze scientifiche e la posizione della scienza e degli autori concordava sul fatto che il dimagrimento localizzato fosse solo un’utopia, non realizzabile.

Tutto ciò si basava sul presupposto fisiologico che non esiste una diretta comunicazione tra il muscolo e il tessuto adiposo sovrastante.

Un muscolo che lavora utilizza come fonte di energia il glucosio o gli acidi grassi, questi si trovano o direttamente all’interno del muscolo, sotto forma rispettivamente di glicogeno o trigliceridi intramuscolari, oppure trasportati dal flusso sanguigno. Pertanto, si credeva che il muscolo non prelevasse il grasso dal tessuto adiposo sovrastante a scopo energetico, proprio perché non esiste una comunicazione, una soluzione di continuità tale per cui il muscolo possa attingere dal grasso sovrastante. 

Dunque basandosi su questo concetto fisiologico, la maggior parte degli autori sosteneva che il dimagrimento localizzato non fosse possibile.

Ma non è proprio così che funziona!

Uno dei primi studi legati al dimagrimento localizzato, condotto all’Università di Copenaghen in Danimarca,  fu pubblicato dall’American Journal of Phisiology e su PubMed nel 2006.

Questo studio analizzava il consumo di grasso a livello delle gambe. 

Ai partecipanti veniva fatto eseguire un esercizio (leg extension) a una gamba mentre l’altra veniva tenuta a riposo.

I dati hanno rivelato che nella gamba sottoposta allo sforzo aumentava la lipolisi, ovvero il rilascio di grasso dalle cellule di tessuto adiposo sottocutaneo sovrastanti il muscolo in questione e un aumento del flusso sanguigno.

Da ciò si ottenne la dimostrazione che un esercizio fisico mirato causa un aumento del consumo di grasso  nella zona target dell’esercizio stesso.

La lipolisi (dal greco: lipos = grasso; lysis = divisione) è un processo che avviene a livello della cellula adiposa e consiste nella divisione dei trigliceridi, ovvero le riserve di grasso, in acidi grassi, che verranno rilasciati nel flusso sanguigno per essere trasportati nei distretti dove vi è un’aumentata richiesta energetica ed essere utilizzati come “carburante cellulare”.

Questo fenomeno si verifica grazie allo stimolo circolatorio (aumentata richiesta di sangue) e all’effetto termico (che aumenta la vasodilatazione anche nel tessuto adiposo) indotti dall’allenamento.

Maggior afflusso di sangue significa un aumento di concentrazione di ormoni trasportati da esso nelle zone interessate. 

Alcuni ormoni come adrenalina e catecolamine, hanno anche un effetto lipolitico in quanto stimolano le cellule adipose alla mobilitazione del grasso.

Quindi è facile comprendere come aumentare la circolazione sanguigna in un distretto corporeo tramite esercizi mirati causi l’aumento di ormoni lipolitici in tale distretto e quindi l’aumento del consumo di grasso mirato.

Ad oggi le teorie sul dimagrimento localizzato sono finalmente state comprovate da numerosi studi.

Prima di questi studi gli unici ad aver toccato con mano questo fenomeno erano i professionisti nel settore delle palestre e del bodybuilding.

Il Dr. Massimo Spattini ci porta un’interessante testimonianza a tal proposito:

“Sino ad oggi, nel mondo delle palestre e anche del bodybuilding, alcuni autorevoli rappresentanti, tra questi posso citare quello più conosciuto da tutti, l’amico Arnold Schwarzenegger, sostenevano che il dimagrimento localizzato fosse realmente possibile.

Arnold diceva di non conoscere le ragioni scientifiche legate al funzionamento o al non funzionamento del dimagrimento localizzato, ma ne era un grande sostenitore sul campo pratico.  Talvolta, durante la preparazione di gare di bodybuilding, si era trovato in ritardo nella definizione muscolare a livello addominale, per recuperare aumentava drasticamente la quantità e la frequenza di allenamento in quella zona ottenendo un maggiore dimagrimento specifico. Arnold sosteneva che per lui il dimagrimento localizzato funzionava!

Inoltre, facendo semplicemente delle osservazioni alla portata di tutti, è abbastanza tipico osservare questo fenomeno in certi mestieri.  Se consideriamo individui che svolgono mestieri molto pesanti come muratori, carpentieri o falegnami, generalmente troviamo individui ben piazzati, con a livello di braccia e spalle una muscolatura molto sviluppata e asciutta ma spesso sono individui in sovrappeso e con accumuli di grasso addominale. Questa situazione si viene a creare perché durante le ore di lavoro le braccia e le spalle sono sempre sotto un costante esercizio fisico ma i pochi minuti dedicati alla pausa pranzo richiedono pasti calorici (grassi e altamente energetici) e veloci da mangiare e quindi non il massimo per quanto riguarda il limitare l’accumulo lipidico addominale.

L’individuo equivalente a parità di età, di peso e anche di percentuale di grasso corporeo totale, ma che svolge invece un’attività sedentaria, come ad esempio un impiegato di ufficio, a livello di spalle e braccia presenta una quantità di grasso molto più alta rispetto alla categoria precedente e generalmente meno accumulo addominale.

Un altro esempio potrebbe essere il ciclista amatoriale, che magari non cura particolarmente l’alimentazione e ha quindi un po’ di “pancetta” ma presenta a livello delle gambe una muscolatura con buona definizione, con quadricipite e polpacci spesso molto asciutti.

Quindi anche al livello della semplice osservazione e del buon senso, è abbastanza intuitivo capire che esiste una correlazione nell’esercizio fisico mirato e il conseguente consumo di grasso settoriale.

Oggi numerosi studi sono stati sviluppati a sostegno del dimagrimento localizzato.”

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