DOMANDA
Buongiorno, di recente ho sfogliato intensamente la letteratura scientifica e ho trovato che un ottimo approccio per migliorare i sintomi dell’intestino irritabile sia quello di seguire una Paleodieta a bassissimo contenuto di carboidrati (chetogenica) in quanto, per esempio, i batteri patogeni, presenti nell’intestino, non hanno il loro substrato “preferito” per proliferare.
Io ho provato ad abbassare i carboidrati ad un valore di 150g die (al momento quindi il 25% della mia dieta) e devo dire che, in effetti, i miei sintomi sono migliorati.
Visti i risultati mi piacerebbe provare una dieta chetogenica.
Ho letto di ricercatori che dicono che è perfetta anche per atleti di bodybuilding però io ho ancora molti dubbi sull’effetto dei corpi chetonici sul nostro organismo nel lungo periodo. So che lei non è mai stato un fautore delle diete chetogeniche.
Magari potrei tenere il livello di carboidrati intorno ai 150 g/die, facendo una ricarica degli stessi un giorno a settimana.
Eventualmente la Paleodieta è applicabile alla DietaCOM?
RISPOSTA
Bisogna innanzitutto capire la causa della patologia.
La sindrome dell’intestino irritabile presenta un’eziologia ampia e di non sempre facile diagnosi.
Se ci troviamo in una situazione di disbiosi, dove una specie batterica predomina sulle altre e fa prevalere le sue attività, può causare anche effetti indesiderati.
Se invece ci troviamo in presenza di una infezione batterica (es campylobacter) bisogna agire in modo da sradicare prima questo problema, e poi ristabilire l’equilibrio intestinale.
Togliere o ridurre i carboidrati, per un certo periodo, riduce sicuramente l’attività di alcune specie microbiche, es. i fermentatori, e comunque nel contesto porta ad altri squilibri nel microbiota (o flora batterica intestinale).
La Paleodieta può avere una funzionalità per quanto riguarda il nutrimento della flora intestinale poiché assumendo una grande quantità di fibra viene mantenuto fertile e rigoglioso il nostro microbiota migliorandone la funzionalità.
La Paleodieta inoltre non è una dieta chetogenica, i carboidrati vengono comunque assunti da frutta, verdura, frutta secca e tuberi. Una dieta chetogenica prevede una quantità di carboidrati almeno inferiore al 10%.
Per quanto riguarda l’aumento di massa si potrebbe optare per una dieta classica, ovvero con un rapporto tra carboidrati e proteine di 3:1 o 2:1 nei giorni di allenamento e tenere bassi i carboidrati nei giorni di riposo, in modo tale da non adattare troppo l’intestino a questo eccesso di carboidrati che può procurare fastidi.
Per quanto riguarda l’applicabilità della Paleodieta alla DietaCOM è assolutamente possibile in quanto la Paleodieta è basata sulla scelta di determinati alimenti e l’eliminazione di altri mentre la DietaCOM sulla percentuale di macronutrienti ed il loro timing di assunzione.
I due approcci sono quindi sovrapponibili.