Identificare il tuo morfotipo secondo DietaCOM

E’ noto che volendo dimagrire è meglio consumare le proteine preferibilmente alla sera, ma in realtà questo assunto è valido entro certi limiti e vediamo ora il perché.
Parliamo di Cronomorfoterapia, cioè identifichiamo fondamentalmente due differenti morfologie di sovrappeso: a “pera” cioè ginoide, con accumulo nella parte inferiore del corpo e a “mela” cioè androide, con accumulo nella parte superiore del corpo. Sappiamo infatti che la maggior parte degli ormoni, come GH e cortisolo,  hanno dei ritmi circadiani, cioè non sono secreti in maniera costante dall’organismo ma seguono un determinato ritmo durante il giorno.
E se gli ormoni influenzano e sono influenzati dall’alimentazione ed in più influenzano la distribuzione del grasso, è evidente che una manipolazione delle proporzioni e della ripartizione quotidiana dei nutrienti avrà un effetto sulla distribuzione del grasso.

Proteine o carboidrati?

Dal punto di vista metabolico il fisco “a pera” è “ipolipolitico”, cioè brucia poco i grassi con prevalenza del sistema nervoso parasimpatico, rallentatore del metabolismo; chi ha un fisico “a mela” è invece “iperlipogenetico”, cioè costruisce molto i grassi con le surrenali che producono molto cortisolo, il quale, alzando la glicemia, stimola l’insulina, che è il vero ormone lipogenetico.
Ma allora come comportarsi per quanto riguarda la dieta con questi due morfotipi?
Ricordate il luogo comune di mangiare i carboidrati al mattino e consumare solo proteine alla sera? Certo, questo sembra un sistema valido soprattutto per gli ipolipolitici: così facendo si favorisce la secrezione di GH durante la notte e la conseguente lipolisi.

Ma per gli iperlipogenetici? Non direi. Questi individui tendono a mangiare molto e costruire molto grasso, ed avendo il cortisolo normalmente alto (raggiunge il massimo livello dal mattino fino alle prime ore del pomeriggio), se assumono anche parecchi carboidrati, cioè zuccheri, al mattino (dato che già il cortisolo è iperglicemizzante), si troveranno con una glicemia altissima che stimolerà di conseguenza la secrezione di insulina con gli effetti lipogenetici conosciuti. Tra l’altro l’individuo in questione è anche un po’ nervoso di natura, è appunto uno “stressato”, e se alla sera gli diamo solo proteine la sua adrenalina andrà alle stelle, si girerà e rigirerà nel letto finché si alzerà per svuotare il frigorifero o, nella migliore delle ipotesi, per mangiare un po’ di carboidrati e lasciarsi così invadere dal “dolce” rilassamento serotoninico.
Quindi in questo caso meglio le proteine al mattino, tanto non ci sono rischi di crisi ipoglicemiche in quanto abbiamo il cortisolo che tiene alta la glicemia, e i carboidrati alla sera quando il cortisolo è basso e non c’è il rischio di una eccessiva stimolazione insulinica.

Se hai una morfologia mista

Limitare  i carboidrati sia a colazione, quando il picco del cortisolo è particolarmente alto, per evitare la iperstimolazione insulinica, che a cena per poter sfruttare l’effetto lipolitico del GH.
La qualità delle scelte alimentari dovrà essere finalizzata a limitare l’increzione dei fattori endocrini che facilitano la sintesi di grasso; quindi, ad esempio, in relazione all’insulina, andrà valutato l’indice glicemico dei vari alimenti, così come andrà prestata attenzione alle combinazioni alimentari che ne aumentano l’increzione; ma soprattutto, dovrà essere consigliata un’ampia ripartizione della qualità totale di cibo giornaliera.  In una parola, la quantità giornaliera di cibo dovrà essere assunta in 4/5 pasti (una colazione, uno spuntino a metà mattino ed eventualmente a metà pomeriggio, un pranzo ed una cena). Si eviterà, in tal modo che il glucosio prenda una via energetica, quella del pentoso-fosfato, che risulta sfavorevole per chi vuole dimagrire, essendo questa una via ad elevata resa energetica che conduce alla formazione di acidi grassi e alla sintesi di grasso di deposito.

Diminuire sale e colesterolo

Un’alimentazione povera di sale e di colesterolo certamente contribuisce ad una buona ossigenazione del sangue e quindi anche a migliorare l’attività cerebrale.  Anche la tirosina favorisce prontezza di riflessi e attenzione: la si trova in alimenti come il pollo, le uova, i legumi, latte, formaggi e banane. Insomma se i geni ci danno l’impronta di partenza e, come si usa dire, “chi ben comincia è a metà dell’opera”, l’altra metà tocca a noi. Diamo una mano a noi stessi per rendere al meglio in ogni situazione: un corretto stile di vita e di alimentazione, corpo e mente sempre allenati e rispetto dei nostri bioritmi sono gli ingredienti fondamentali.
Se a seconda della morfologia dell’individuo si ottengono migliori risultati in termini di dimagrimento con una diversa ripartizione cronologica dei nutrienti, non si potrebbe fare lo stesso discorso con l’allenamento? La storia continua!

Ma nel frattempo, nell’attesa di sapere qual è per voi l’orario e il metodo di allena-mento migliore, allenatevi pure senza timore quando e come potete, perché l’alle-namento peggiore è quello che non si fa.

  UNA DIETA AD HOC
Riepilogando vediamo come distribuire i nutrienti nei vari pasti a seconda del morfotipo biologico nell’ottica di un programma dimagrante.

Se sei ipolipolitico

COLAZIONE: soprattutto carboidrati complessi, consentita una piccola quantità di zuccheri semplici, poche proteine e pochi grassi.

PRANZO: moderate quantità di proteine e carboidrati e pochi grassi.
CENA: soprattutto proteine, moderate quantità di grassi, possibilmente polin-saturi e niente carboidrati. Ovviamente la quantità di carboidrati giornaliera può variare a seconda del sovrappeso del soggetto e della sua necessità di perdere peso. La cena iperproteica favorirà la secrezione di GH notturna incrementando la lipolisi di norma carente.

Se sei iperlipogenetico

Se il soggetto  è  iperlipogenetico,   essendo  un  ipercortisolemico,  avrà  una scarsa tolleranza ai carboidrati che dovranno essere soppressi soprattutto fino alle ore 17, ora in cui il cortisolo cala notevolmente.

COLAZIONE: iperproteica con scarso apporto di carboidrati, questi ultimi da scegliere tra quelli a basso indice glicemico, cioè che alzano poco la glicemia e quindi stimolano poco l’insulina.

PRANZO: iperproteico e iperlipidico, preferendo i grassi monoinsaturi (olio di oliva) e polinsaturi (olio di lino) e i pesci grassi del Mare del Nord (salmone, sgombro). I grassi polinsaturi hanno il vantaggio di aumentare la sensibilità all’insulina diminuendone quindi la secrezione.

CENA: consentiti i carboidrati, sempre a basso indice glicemico; necessarie le proteine per i processi di costruzione anabolica notturna. Se il soggetto è mol-to nervoso ed è quindi un iperadrenalinico, soprattutto se fa sport, sono consentiti anche carboidrati (sempre a basso indice glicemico) 1-2 ore prima dell’allenamento per evitare il catabolismo muscolare.

 

California Sport & Fitness – giugno 2004

Dottor Massimo Spattini